Nella metà degli anni 80 e con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n 48 del 28 – 02 – 1986 della Legge n. 41/1986 lo Stato Italiano decideva di mettere a disposizione ingenti risorse economiche, (1.000 miliardi di lire), per la realizzazione dei nuovi Centro Agro Alimentari italiani, affinché le Città che ne sentivano il bisogno si potessero dotare di nuove e più evolute strutture mercatali, tecnicamente all’avanguardia.
Naturalmente le città interessate, come Torino, a realizzare un nuovo mercato (che la Legge per la prima volta definiva Centro Agro Alimentare) dovevano sostenere, al pari del passato, un onere comunque grande: la Legge 41/86 prevedeva infatti che il 40% del costo dell’opera fosse a carico dello Stato mentre il 60% spettava agli Enti di ambito locale e ai privati di ogni singola città interessata che presentava un progetto da far finanziare.
Il Comune di Torino, ancora una volta e come tante altre volte aveva fatto prima, accettò la sfida, sottoscrivendo il 91,81% del Capitale Sociale della nuova Società che di lì a poco avrebbe realizzato la nuova struttura mercatale.
Il 27 novembre 1989 nasceva così la Società CAAT S.c.p.A., acronimo che sottintende a “Centro Agro Alimentare di Torino Società Consortile per Azioni”.
Questa Società, sotto l’egida del Comune della città, in ciò affiancata dalla rappresentanza sindacale dell’imprenditoria del vecchio mercato di Via Giordano Bruno, così come dalle rappresentanze dei Produttori agricoli piemontesi e dei movimentatori, esperita la procedura di legge per l’appalto dell’opera, il giorno 07 luglio 1995 faceva partire le opere di preparazione ed allestimento del cantiere. Iniziava così la complessa costruzione di quello che presto sarebbe diventato a livello dimensionale il terzo Centro Agro Alimentare d’Italia.