XX Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione organizzato a Roma da Coldiretti. Nonostante i consumi in difficoltà, il made in Italy a tavola – ha sottolineato il rapporto Coldiretti – nel 2022 ha raggiunto i 580 miliardi di euro, trascinato da un export in grande spolvero (+16%), ed è diventato la prima ricchezza dell’Italia, valendo quasi un quarto del Pil nazionale. Di seguito l’intervista di Fabio Massimo Pallottini presidente di Italmercati, alla giornalista Cristina Latessa del Corriere Ortofrutticolo, durante una pausa dei lavori del Forum in cui sono analizzati i numeri della filiera agroalimentare italiana e la situazione dei consumi in un periodo congiunturale particolarmente difficile.
“La mia presenza è anche segno di attenzione verso un rapporto avviato e che si sta sempre più sviluppando con Coldiretti”, ha spiegato Fabio Massimo Pallottini presidente di Italmercati -. Secondo le nostre stime, il giro d’affari che muovono i mercati alimentari all’ingrosso vale circa il 3% del fatturato di tutto l’agroalimentare in Italia, un numero importante, anche se ovviamente articolato in tanti attori che lavorano nel contesto, ma il sistema Italmercati che noi rappresentiamo nel complesso ha un valore economico fondamentale anche in termini di occupazione, valore aggiunto, e direi anche che rappresenta un investimento particolarmente significativo per l’economia italiana”.
– Come si sta sviluppando il rapporto Italmercati-Coldiretti?
“Lavoriamo insieme su tanti fronti, il prossimo passo sarà l’ingresso di Italmercati in Filiera Italia. Siamo un pezzo della filiera, i mercati non sono altra cosa rispetto a chi produce, sono invece una parte, anche significativa, della filiera italiana. Dobbiamo lavorare insieme per arrivare a obiettivi comuni. Partecipazione a eventi come questi è segno di attenzione rispetto a tematiche rappresentate da Coldiretti, tematiche importanti per noi, e con la stessa attenzione vediamo che Coldiretti si rapporta con il nostro settore”.
– Come primo obiettivo, Italmercati e Coldiretti cosa si propongono?
Primo obiettivo è promuovere azioni convergenti presso le istituzioni, perché lavorino verso obiettivi di comune interesse. Penso per esempio al tema dell’alimentazione sana, e quindi ad un consumo dell’ortofrutta da promuovere maggiormente nel nostro Paese. Abbiamo visto che quest’anno c’è stato un calo preoccupante dei consumi a cui dobbiamo rispondere. Obiettivo comune è senz’altro fare un lavoro di valorizzazione della filiera ortofrutticola italiana”.
– Dall’indagine Coldiretti “Gli italiani e il cibo nelle crisi e oltre” risulta che il 52% degli italiani ha tagliato sui consumi, ma frutta e verdura rimangono comunque in coda nella classifica delle rinunce
“Sicuramente l’indagine ha ragione, ma se parliamo su un piano congiunturale e meno strutturale, nell’ultimo mese c’è stato un pesante avvitamento nei consumi. Adesso confidiamo che nel periodo natalizio ci sia un’inversione di tendenza. Il calo dei consumi nell’ortofrutta preoccupa anche in termini dell’impatto negativo che avrà sulla salute della popolazione”.