15 anni di attività da festeggiare. E il rilancio di ulteriori progetti su logistica, mobilità sostenibile ed efficientamento con la realizzazione di una comunità energetica che permetterà un consistente risparmio per i 69 operatori – proprietari.
Giornata di festeggiamenti (e dibattiti) per il Mercato Agroalimentare della Sardegna che vuole trasformarsi in un hub verde delle merci dell’agroalimentare.
“ Senza la produzione locale questo Mercato non esisterebbe – ha sottolineato Giorgio Licheri, direttore della società di gestione, la cooperativa Coagri Sardegna -. La gestione dei privati ha dato i risultati che avevamo previsto, ora con Italmercati lavoriamo per dare ai nostri produttori e operatori nuove opportunità di sviluppo a livello nazionale grazie al network dei Mercati. Possiamo guardare al futuro puntando su logistica e green grazie alla capacità di resilienza dei nostri operatori. Sappiamo di essere importanti nell’ambito della filiera, è importante che lo riconoscano anche le istituzioni: cosi potremo raggiungere l’obiettivo di diventare un Mercato Agroalimentare riferimento anche per altri prodotti oltre a quelli dell’ortofrutta”.
Le istituzioni locali hanno risposto positivamente a queste sollecitazioni. Italmercati ha ulteriormente rilanciato le ambizioni.
“ Quindici anni di attività, quasi sempre in crescita, testimoniano come il modello del Mercato Agroalimentare della Sardegna funzioni – ha evidenziato Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, intervenendo alla celebrazione dei 15 anni di attività -. E’ un esempio di una regione dove il Mercato si è affermato, superando localismi inutili, come effettivo polo di riferimento per il territorio e le aziende; creando le condizioni per ampliare la commercializzazione di altri prodotti come i grandi Mercati europei fanno con grande successo.
Il nostro obiettivo è che tutta la filiera, che lavora intorno ai prodotti freschi, possa riconoscere i Mercati all’Ingrosso come la casa di riferimento. E che la funzione pubblica delle nostre strutture, resa evidente dalla pandemia, sia riconosciuta dalle istituzioni. Qui in Sardegna, a fronte di questa positiva gestione dei privati, sarebbe importante che la Regione potesse sottoscrivere un contratto di servizio che sancisse questo ruolo pubblico del Mercato di Sestu”.
Al recente incontro a Roma dell’11 maggio lo studio presentato da Italmercati e The European House – Ambrosetti ha evidenziato come la rete dei 19 Mercati Agroalimentari all’Ingrosso, facenti parte di Italmercati, dà un contributo complessivo al PIL del Paese per circa 85 milioni di Euro. All’interno dei Mercati operano 2.500 imprese che generano 9 miliardi di Euro di giro d’affari, che si traduce in 22 miliardi di Euro di giro d’affari diretto, indiretto e indotto, 12 miliardi di Euro di Valore Aggiunto e 260.000 occupati diretti, indiretti e indotti
E la conferma che le istituzioni abbiano capito che senza i Mercati all’Ingrosso è difficile garantire cibo fresco e freschissimo alle famiglie, è arrivata dall’intervento della vice ministra dello Sviluppo Economico , Alessandra Todde.
“ La pandemia ci ha portato a vedere con occhi diversi il ruolo dei Mercati – ha ricordato la viceministra -. Oggi quando si parla della filiera agroalimentare, proprio per la sua importanza, ci siamo dati l’obiettivo di mettere a sistema i provvedimenti tra il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero delle Politiche Agricole. In questo modo possiamo muovere in modo efficace le leve di competitività. Un esempio per i Mercati? La digitalizzazione, fondamentale per arrivare a quel percorso di integrazione che Italmercati sollecita da tempo”.
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