Era il 4 febbraio del 2008. In quel di Volla, in provincia di Napoli, si aprivano per la prima volta, tra lo scetticismo e l’ostracismo dei più, i cancelli del Centro Agro Alimentare di Napoli: il CAAN.
Una struttura di oltre 360mila metri quadri, destinata al commercio agroalimentare all’ingrosso ed allo sviluppo dei servizi logistici connessi. Un avvio in sordina, più volte ritardato, a causa del duro braccio di ferro con gli Operatori commerciali, reticenti all’idea di trasferirsi dal centro città alla provincia.
Proprio tale critica fase di start-up, che vide l’apertura del solo mercato ortofrutticolo, ha costituito uno dei presupposti (se non quello prevalente) della grave crisi finanziaria che la società si è trovata ad affrontare e che ha reso necessario il ricorso alla procedura di concordato preventivo. Da un lato il ritardo dell’avvio dei vari comparti merceologici (gli Operatori del Mercato Ittico si trasferiranno solo nel 2013, mentre la completa messa a reddito delle aree si otterrà nell’ultimo quinquennio). Dall’altro l’ingente indebitamento finanziario derivante dai costi di realizzazione dell’intera struttura mercatale, unito alle mancate o parziali ricapitalizzazioni effettuate dai Soci, hanno segnato negativamente e in maniera determinante l’equilibrio economico-finanziario della società.
Questa, in sintesi, la situazione ereditata, sei anni orsono, dal presidente Carmine Giordano (nella foto in basso), alla guida del CdA della società dal settembre 2015.
Tre sono state le macro-aree sulle quali il management guidato da Giordano ha convogliato e sta convogliando tutti gli sforzi progettuali.
Innanzitutto si è lavorato al potenziamento della struttura; aumentando i servizi offerti alla clientela, tagliando i costi superflui, consolidando azioni ed iniziative per garantire la sicurezza e la legalità all’interno del Mercato e nelle aree immediatamente esterne, in collaborazione con Comando di Polizia locale e con i Carabinieri.
Quindi, non trascurando la natura di partecipata pubblica ,sempre più attenzione è stata rivolta all’aspetto etico e sociale; promuovendo la cultura del “buon cibo”, il valore universale della corretta nutrizione, nonché della equa distribuzione delle risorse alimentari, sviluppando progetti di recupero e riutilizzo delle eccedenze alimentari. Tutto ciò in un contesto di controllo costante della qualità e tracciabilità dei prodotti, nonché di valorizzazione e preservazione delle tipicità e delle eccellenze territoriali.
In ultimo, ma non in ordine di importanza, il CAAN in questi anni ha creduto fortemente nell’importanza della sostenibilità ambientale delle proprie attività, con l’intento di divenire sempre più una struttura “Green” e a basso impatto, contenendo gli sprechi, ottimizzando la raccolta differenziata dei rifiuti, investendo in interventi mirati al risparmio energetico come il progetto di revamping, grazie al quale le lampade utilizzate per l’illuminazione dell’intera struttura mercatale sono state sostituite con luci a LED.
Ovviamente ogni possibile progetto, per quanto lungimirante, sarebbe stato destinato a divenire carta straccia se prima non si fosse intervenuti, con decisione, competenza e anche coraggio, per attuare il risanamento effettivo della situazione economico-finanziaria della società.
Questo il contesto che si è trovato a dover gestire, fin dal suo insediamento alla fine del 2015, il nuovo Consiglio di Amministrazione. Il deposito dell’istanza di accesso alla procedura di Concordato preventivo ex artt. 168 e ss. L.F., quindi, ha rappresentato per il CdA una scelta meditata di alto valore strategico e, sicuramente, l’unica in grado di garantire l’esdebitazione della società e, al contempo, la continuità dell’attività aziendale. Ma soprattutto essa ha costituito un netto cambio di passo rispetto al passato. Si è passati dalla logica delle società partecipate che possono sopravvivere solo attraverso innesti di denaro pubblico, alla convinzione che il CAAN avesse tutte le carte in regola per farcela con le proprie forze!
É stato infatti presentato un Piano concordatario che si fonda su risorse esclusivamente endogene, senza alcun apporto di finanza esterna, condiviso dal ceto creditorio e che ha ottenuto in data 5 maggio 2021 l’omologazione da parte del Tribunale di Nola (NA).
Ciò si è reso possibile attraverso un’intensa azione di ottimizzazione dei costi e corretta allocazione e gestione delle risorse economiche, nonché con la messa in campo di una generalizzata attività di spending review. Tali azioni hanno consentito di raggiungere un complessivo riequilibrio dei conti, così come d’altronde riconosciuto anche in altri autorevoli contesti istituzionali. Addirittura la Corte dei Conti, sez. Regionale di controllo per la Campania, nella propria relazione n.119/2019 conferma per il CAAN il raggiungimento dell’equilibrio finanziario a partire dal 2016.
Si è lavorato molto sul contenzioso, calmierando e disciplinando la spesa per le attività di consulenza e di patrocinio giudiziale, il cui costo, nel quinquennio precedente, rappresentava una importante criticità per le casse della società. Si stanno continuando ad attivare procedure di sfratto esecutivo per quei locatari che hanno accumulato una forte morosità; cosa che in passato non era mai stata posta in essere. Ciò ha consentito di liberare alcuni box di vendita, subito attenzionati sia dalle aziende già operanti nel Centro che da quelle esterne. Ormai essere presenti al CAAN è divenuto un fattore di pregio e visibilità per le Imprese, che fanno a gara per accaparrarsi uno spazio. Per questo nell’ultimo biennio si è previsto, all’interno degli Avvisi pubblici per l’assegnazione degli ultimi disponibili, il criterio del rialzo rispetto al canone di locazione posto a base d’asta, con indubbi vantaggi per la società che ha visto aumentare gli incassi.
14 anni dopo quel 4 febbraio 2008, al CAAN operano più di 140 imprese, accedono oltre 2mila utenti al giorno, e vi lavorano più di 1500 lavoratori tra diretti, indiretti e indotto. La società fattura oltre 3 milioni di euro annui e con una gestione caratteristica in utile può quindi finalmente aprirsi a progetti più ampi ed ambiziosi, forte anche del ruolo centrale da sempre assunto all’interno delle Rete di Imprese Italmercati. Proprio attraverso la rete dei mercati italiani, il CAAN si sta adoperando per ottenere risorse del PNRR per finanziare la realizzazione di un impianto di compostaggio alimentato dagli scarti ortofrutticoli, nonché investimenti nel fotovoltaico.