La città di Bologna come un grande laboratorio di transizione energetica: un sistema di buone pratiche, in una rete che coinvolge istituzioni pubbliche e accademiche, e che di anno in anno si va espandendo grazie ai progetti di cui è capofila il CAAB – Centro Agroalimentare di Bologna, attraverso l’implementazione di un impianto fotovoltaico che vanta già il primato europeo per l’estensione record su tetto (110mila mq). La presentazione nella giornata di oggi, venerdì 3 dicembre, con l’Assessore Educazione Ambientale, Agricoltura, Agroalimentare e Reti idriche del Comune di Bologna Daniele Ara, il presidente CAAB Andrea Segrè, il Direttore Generale CAAB Alessandro Bonfiglioli. «La strategia del CAAB è stata lungimirante – ha spiegato l’Assessore Ara – perché da tempo ha insistito sulla necessità di darsi nuove funzioni. I centri agroalimentari si stanno reinventando, abbandonando il modello classico di distribuzione per perseguirne uno innovativo di logistica sostenibile, solidale ed anche etica, perché sappiamo quanto sia elevato il tasso di fragilità del lavoro in questo settore”.
CAAB, I DATI DEL REPORT SOSTENIBILITA’ 2020
Transizione energetica, dati produzione 2020
CAAB, orientato alla sostenibilità economica ed ambientale attraverso un sistema articolato di bestpractice:, è leader a livello nazionale per la sostenibilità energetica grazie all’impianto CAAB 1 – CAAB 2 che vanta il primato del più grande impianto fotovoltaico su tetto d’Europa e che due anni fa, con CAAB3 abbinato a un sistema di accumulo di taglia industriale da 50 kWp, è diventato il più grande impianto italiano per autoconsumo.
La transizione energetica ed ecologica del Centro Agroalimentare è iniziata più di dieci anni fa e i dati del Report sostenibilità 2020 sono estremamente significativi: CAAB, infatti, nel primo anno pandemico (2020) ha complessivamente prodotto 1.485.677 kWh di energia da fonti rinnovabili, pari a un valore di € 92.943,95 (al costo di 0,06256 €/kWh), risparmiando così, in termini di inquinamento, l’emissione di 743 tonnellate CO2 ed evitando la produzione di 223 Kg di PM10 (Particulate Matter, materiale particolato con dimensione inferiore o uguale a 10 micrometri).
Con l’energia pulita prodotta da CAAB nel 2020 si sarebbe potuto alimentare uno stadio per ben 57 partite di calcio (il dispendio energetico medio è stimato in 25.999 kWh), oppure sostenere la necessità energetica di oltre 700 famiglie per un intero anno (dispendio energetico stimato in 2700 kWh). E ancora: CAAB ha prodotto 993.684 kWh di energia dagli impianti installati sul tetto di FICO (CAAB 6,7,9,10,11) nel corso del 2020, con un aumento produttivo del 2.3% rispetto all’anno 2019 (evitando così la produzione di 497 tonnellate CO2 e 149 kg PM10), mentre da CAAB3 STORAGE, l’impianto installato sulla copertura della Nuova Area Mercatale, si sono generati 491.933 kWh di energia nel 2020 (prevenendo l’emissione di 246 tonnellate CO2 e la produzione di 74 kg 74 PM10).
Differenziata
Il circolo virtuoso delle buone pratiche CAAB si estende alla raccolta differenziata, che per il 2020 è stata pari all’ 83% dei rifiuti prodotti. Nel 2020 sono stati differenziati 1.660.200 Kg di rifiuti suddivisi in 37% organico, 32% legno, 17% RSU, 12% carta, 1 % plastica. Nel corso del 2021 è ulteriormente progredita la differenziazione dei rifiuti in piena collaborazione con i concessionari degli spazi della Nuova Area Mercatale.
Prevenzione e recupero degli sprechi alimentari
Il Report sostenibilità 2020 si completa con la campagna di sensibilizzazione sullo spreco alimentare attiva a CAAB dagli anni Ottanta, grazie al progetto pionieristico delle suore Missionarie del Lavoro che svolgono opera di apostolato nel Mercato, ritirano e impacchettano le eccedenze ancora perfettamente edibili e certificate dall’autorità sanitaria, le distribuiscono a una settantina di realtà bolognesi fra comunità, enti di solidarietà e associazioni caritative. Nel 2020 pandemico sono stati donati circa 2345 quintali di ortofrutta per iniziativa del Gruppo Cristiano di volontari coordinato da Suor Matilde Lego. Un valore inferiore ai 4617 quintali del 2019: in conseguenza dell’emergenza coronavirus gli interventi dei volontari sono stati infatti dimezzati.
Sostenibilità di genere.
CAAB considera la parità di genere uno dei punti fermi della propria politica aziendale. I suoi dipendenti sono divisi tra uomini e donne quasi in ugual misura con una maggioranza di donne (53% donne, 47% uomini). A parità di livello, le retribuzioni di uomini e donne sono le stesse. Queste sono le direttive che CAAB intende rispettare anche in futuro.
Innovazione per lo sviluppo sostenibile
Ecotransizione significa anche impulso all’innovazione per lo sviluppo sostenibile: in quest’ottica, a coronamento del “sistema sostenibilità” 2020 CAAB ha inaugurato lo Startup Desk, un acceleratore per idee e progetti del settore: dall’agricoltura di precisione alle colture innovative, dal settore primario, declinato in chiave smart, alla sostenibilità nella filiera del food. Ad Expo 2021, a Dubai, troveranno spazio le startup sostenute e accompagnate da CAAB nel loro percorso di crescita e di “go to market”. Sono già 3 le startup in carico all’”acceleratore” CAAB: si tratta di Drover, startup e spin off dell’Università di Bologna finalizzata allo sviluppo di un sistema di agricoltura di precisione robotizzata per i trattamenti in campo attraverso l’interazione di droni e rover; Edo Radici, startup e spin off dell’Università di Pisa, impegnata nell’elaborazione di un sistema di agricoltura indoor basato sulla tecnica aeroponica, con l’utilizzo di led e basso impatto idrico (il consumo di acqua è inferiore del 96% a quello necessario per la coltura in campo); e Avalon Steritech, società di Hong Kong partecipata da BEI Capital, impegnata nello sviluppo di sistemi totalmente robotizzati di sanificazione e disinfezione di ambienti pubblici in ambito alimentare e mezzi di trasporto pubblico.
Certificazioni
CAAB possiede da 18 anni il Marchio SGS per il sistema di monitoraggio per la qualità igienico sanitaria di prodotti ortofrutticoli lungo la filiera distributiva. Questo certificazione di prodotto è stata creata seguendo l’esigenza di fornire prodotti ortofrutticoli con maggiori controlli ed una certificazione unica nel suo genere. Il sistema di monitoraggio igienico-sanitario prevede oltre 100 mila analisi annue, basato sull’elaborazione di informazioni presenti in un database contenente i risultati delle analisi chimiche e microbiologiche che tutte le aziende aderenti al sistema effettuano per l’accordo tra CAAB Spa, Fedagromercati Bologna il Consorzio 8 Agribologna e il laboratorio di analisi accreditato. La gestione di questo database consente a CAAB spa di monitorare quotidianamente la situazione igienico sanitaria dei prodotti ortofrutticoli. Il marchio “Qui prodotti sicuri “, è legato al sistema di monitoraggio per la qualità igienico-sanitaria dei prodotti ortofrutticoli, operativo all’interno del Centro Agro Alimentare di Bologna sin dal 2002 e certificato dall’ente internazionale SGS.
VERSO CAAB 4, 2022. UN PROGETTO DI TRANSIZIONE ENERGETICA PER BOLOGNA.
Ha preso il via nel 2019 il progetto GECO (Green Economy Community) per una Comunità Energetica nell’area del Quartiere Pilastro – Roveri a Bologna: si tratta della prima comunità energetica italiana nell’ambito di una area periferica interessata anche da un quartiere popolare, obiettivo la riduzione dei costi di elettricità per l’edilizia popolare e un forte impegno per contrastare la povertà energetica. GECO è un progetto europeo che vede CAAB capofila nell’ambito di Climate KIC, realizzato in partnership con AESS (Agenzia Energie Sostenibili Emilia-Romagna), ENEA, Università di Bologna e Agenzia Sviluppo Pilastro Nord Est. Risparmio economico e minori sprechi di energia, ma non solo: anche una significativa diminuzione di emissioni CO, CO2, PM10. Il 2022 si preannuncia come un anno di svolta nel paradigma del progetto GECO: forte del suo primato europeo per l’impianto fotovoltaico più esteso d’Europa su tetto (ben 110mila mq), CAAB intende promuovere un sistema metropolitano di Economia Circolare ed Ecotransizione, in rete con le istituzioni della città, puntando al potenziamento della Comunità Energetica nata al Pilastro, per estenderla all’area metropolitana di Bologna, «promuovendo così – spiega il Presidente CAAB Andrea Segrè – la transizione energetica di un vasto numero di cittadini da ‘consumers’ di energia a ‘prosumers’, ovvero insieme produttori e consumatori. I membri delle comunità energetiche sono infatti protagonisti attivi nella gestione dei flussi energetici, possono godere non solo di una relativa autonomia energetica ma anche di benefici economici: condividono un impianto proprio di produzione energetica, consumano ciò di cui hanno bisogno e immettono in una rete locale l’energia in esubero per scambiarla con gli altri membri della comunità, oppure accumularla e restituirla alle unità di consumo nel momento più opportuno».
Il potenziamento della Comunità energetica GECO potrà realizzarsi attraverso l’ulteriore estensione del patrimonio fotovoltaico CAAB con una copertura di pannelli per ulteriori 20mila mq e una superficie complessiva che arriverà a 130mila mq. Questo consentirà una produzione energetica pari al fabbisogno di oltre 1000 famiglie per un anno intero. Il bando di gara per la realizzazione dell’impianto con cessione del diritto di superficie è operativo e consultabile al link:
Oggetto del bando è in particolare la realizzazione degli impianti fotovoltaici su pensiline a copertura di parte del parcheggio nell’area che ospita FICO Eataly World, di potenza pari a 6 MWp, ovvero 6.000.000 kWh. Il progetto prevede inoltre l’installazione di numerosi punti di colonnine di ricarica.
Valore aggiunto di CAAB4 sarà la realizzazione di un Biodigestore, un impianto alimentato dal biogas prodotto dagli scarti organici del mercato ortofrutticolo, a complemento della produzione energetica degli impianti fotovoltaici. Si prevede una produzione energetica dell’Impianto di Biogas pari a 20 kW elettrici e 30 kW termici. «In questo modo – sottolinea ancora il presidente CAAB Andrea Segrè – CAAB potrà arrivare a totale circolarità di sistema, attraverso il recupero dell’ortofrutta invenduta a favore delle comunità di consumatori a basso potere di acquisto, e la valorizzazione energetica degli scarti organici, con ulteriore ritorno al suolo dei nutrienti attraverso il digestato. E c’è di più: CAAB ha avviato le procedure per un traguardo di alto significato, il riconoscimento di B Corp, Certified B Corporation: un iter che nel 2022 dovrebbe completarsi con la conferma della certificazione».
Certificazione B Corp
Nel corso del 2022 si prevede per CAAB il perfezionamento della certificazione B Corp (Certified B Corporation), concessa alle aziende che rispettano precisi standard di performance, trasparenza e responsabilità per lo sviluppo sostenibile, operando in modo da ottimizzare il loro impatto positivo verso i loro dipendenti, le comunità nelle quali operano e l’ambiente. Le aziende BCorp si distinguono per l’impatto sociale e ambientale dimostrando che è possibile, realmente, conciliare l’economia con l’etica, quindi il profitto con il benessere e la sostenibilità.