Pallottini. Ecco perché i nostri Mercati sono vitali e competitivi

“L’intervento di Piraccini a Fresh Plaza? Mi prendo i complimenti per la rete dei Mercati. Ma su alcuni passaggi non condivido pienamente l’analisi. La capacità delle nostre strutture ad affrontare le nuove sfide è stata evidente anche in questo ultimo anno”.

Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, non si sottrae al confronto con il presidente di Macfrut che ha invitato ieri i Mercati a fare in fretta ad adeguarsi al mondo che cambia.

“ Mi fa molto piacere che Piraccini sottolinei come i Mercati all’Ingrosso siano un hub naturale e fondamentale nella filiera dell’ortofrutta – sottolinea il presidente di Italmercati -. Ma le principali strutture sono tutt’altro che obsolete. Abbiamo molti esempi di Mercati moderni, altri che si sono rinnovati, altri ancora che hanno in programma importanti investimenti nella modernizzazione:  la maggior parte di questi sono in grado di competere con altre realtà simili in Europa. Una vitalità che riguarda anche i servizi offerti, come ha dimostrato la reazione durante la pandemia, dove i Mercati con i loro operatori hanno saputo reinventarsi nelle situazioni più difficili, garantendo prodotti freschi e freschissimi anche nelle zone più in difficoltà”.

Per il presidente di Italmercati c’è da sviluppare un confronto anche sulla logistica e la privatizzazione dei Mercati.

“ Piraccini ci invita a puntare sulla logistica. Molte nostre strutture sono già attrezzate – prosegue Fabio Massimo Pallottini -. Ma questo non è l’unico “asso” in mano ai Mercati.  Noi vogliamo essere sempre più integrati con la produzione agricola italiana. Dall’altra scommettere sulle attività di vendita al dettaglio tradizionale, presidio fondamentale in tante città e paesi, e sull’horeca. Nonché ampliare il dialogo con la Grande Distribuzione che può avere nei Mercati il partner ideale per garantire la qualità del prodotto.

Per raggiungere questi obiettivi non è necessario privatizzare i Mercati. La regia pubblica significa trasparenza, sicurezza alimentare, opportunità per la produzione locale, par condicio verso tutti gli operatori vecchi e nuovi, argine all’illegalità.

La nostra rete ha avuto la capacità in questi anni di mettere in sintonia le principali scelte strategiche dei mercati aderenti. Spesso anticipando i tempi. Un esempio? Sul Recovery Fund abbiamo fatto in modo che gli investimenti nei Mercati fossero inseriti nella parte dedicata alla logistica del Paese. Come dice il presidente di Macfrut, il tempo stringe. Ma noi ci siamo già portati avanti con i lavori”.

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