Ortomercati alla sfida logistica

Sarà votato nel cda del prossimo 30 gennaio, il nuovo piano di investimenti da oltre 10 milioni di euro, con cui Verona Mercato estenderà di 30 mila metri quadri la superficie dell’area mercatale per la creazione di piattaforme logistiche intermodali, ossia capaci di operare con tutti i mezzi di trasporto: non solo su gomma, ma anche su rotaia o via mare. E Verona non è il solo ad investire nell’offerta di servizi logistici, che si affiancano alla tradizionale vendita all’ingrosso di ortofrutta. Sono pronti all’upload anche il Car di Roma, il Maap di Padova, Cagliari, Napoli oltre che Firenze e Milano, già in fase avanzata di rinnovamento. L’unico limite allo sviluppo di questo nuovo ruolo, cosiddetto, di «piattaformisti»: resistenza di superfici dove potere espandersi. Queste novità sono emerse nel corso della cerimonia degli Oscar deIV orto frutta italiana, tenutasi venerdì scorso presso IHilton Molino Stucky di Venezia, che si è conclusa con la premiazione di Annabella Donnarumma, ad di Eurogroup Italia, gruppo acquisti della catena tedesca Rewe.

La prima donna, per altro, a vincere questo prestigioso riconoscimento. «A Roma gli spazi ci sono», spiega Luca Lanini, docente di logistica e supply chain management all’Università Cattolica di Piacenza, nonché uno dei tré super-consulenti ingaggiati da Verona Mercato per la creazione del nuovo business pian incentrato sulla logistica, «ci sono anche a Verona e a Padova. La tendenza interessante, che si sta sviluppando è lo sviluppo della cosiddetta logistica dell’ultimo miglio, ossia la distribuzione sul territorio delle merci per conto di catene come, ad esempio. Metro, oppure operatori della logistica o della media distribuzione, si pensi alle piccole insegne locali. In questo senso», dice Lanini, «possono essere coinvolte anche aziende non propriamente del settore agroalimentare. Penso ad Ikea, ad esempio, che sta cercando partner per la distribuzione locale dei prodotti acquistati con recommerce».

La muta di pelle dei centriagroalimentari è un processo che comporterà grandi investimenti. Quello iniziale, preventivato da Verona, è di 10 min di euro ma, in base al progetto votato dal cda il 30 gennaio, la cifra potrebbe anche triplicare. «Vogliamo realizzare un hub intermodale e sostenibile», spiega Andrea Sardelli, presidente di Verona Mercato, «che riduca l’utilizzo dei mezzi su gomma per la distribuzione delle merci verso l’Est e nord Europa e verso l’Italia. Siamo già in accordi con un operatore ferroviario emiliano-romagnolo e con alcune catene della media distribuzione locale, che affitteranno le piattaforme in costruzione per rifornire i propri clienti».

Rispetto al sistema della vendita diretta operato dalla gdo, che acquista direttamente dai produttori (ndr necessariamente grandi o aggregati per potere garantire grandi forniture), i servizi logistici offerti dai centri agroalimentari sono più flessibili, agili e permettono movimentazione anche di piccole quantità di merei in base alla necessità. Così se l’obiettivo di Verona è costruire 30mila mq di nuove piattaforme, che potranno ospitare almeno una trentina di operatori, Padova inaugurerà a ottobre 2019 nuovi spazi logistici per 3.200 mq e una spesa di 2,5 min di euro, con la possibilità di espandersi su altri 20 mila mq disponibili.

«Per questo secondo step», ci spiega Francesco Cera, direttore del Maap, «vista anche l’importanza dell’investimento, non inferiore ai 10 min di euro, stiamo cercando investitori con cui avviare un discorso di project financing».

Fonte: Italia Oggi

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