Il Corriere della Sera, in un articolo a firma di Andrea Ducci, mette in rilievo i dati emersi dallo studio presentato a maggio da Italmercati e The European House – Ambrosetti. Lo studio tratteggia i contorni di un settore in evoluzione e rappresentativo di una porzione significativa del prodotto interno tordo italiano. La rete dei 19 mercati agroalimentari all’ingrosso aderenti a Italmercati genera un giro di affari diretto di 9 miliardi di euro, che sommati con l’indotto e con tutto ciò che è indirettamente correlato alle attività delle principali strutture agroalimentari del Paese vale 22 miliardi e occupa circa 260 mila persone.
Dallo studio elaborato da The European House – Ambrosetti affiora tuttavia la necessità di un ulteriore processo consolidamento del settore: il numero dei mercati all’ingrosso in Italia è sei volte superiore a quello di Spagna e Francia, ma il giro d’affari risulta inferiore del 40%, se confrontato con i numeri spagnoli, e del 30% rispetto ai fatturati francesi.
«C’è la necessità di puntare su una rete composta dai grandi mercati all’ingrosso, strategici per il Paese, in cui possono convivere realtà di interesse locale – spiega al Corriere della Sera, Fabio Massimo PaUottini, presidente di Italmercati -. II salto che proponiamo è che venga riconosciuto l’interesse nazionale della rete di mercati, guardando al modello spagnolo o francese. Possiamo tendere a un sistema con un massimo di 25 mercati all’ingrosso”.
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