Giornata lotta allo spreco. Centro Agroalimentare Roma: durante la pandemia nel 2020 recuperate 8820 t di prodotto fresco

In occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare – che ricorre domani, 5 febbraio 2021 – il Centro Agroalimentare Roma (CAR) sottolinea che intende continuare a fare la sua parte. Nel 2020 (a fronte di una richiesta aumentata del 40%) è quasi raddoppiata, rispetto al 2019, la quantità di cibo fresco e freschissimo recuperato attraverso azioni di contrasto agli sprechi e anche alla generosità degli operatori.

Si è arrivati infatti, da marzo a dicembre 2020, a un totale di 8820 tonnellate di frutta, verdura e prodotto ittico che sono state ridistribuite alla popolazione grazie al canale delle associazioni del terzo settore che collaborano con il CAR. Un numero importante se si considera che in una dieta sana è consigliato consumare almeno 200 grammi di frutta e verdura a persona per ogni pasto. Un grande quantitativo che è stato distribuito ad oltre 60 mila persone grazie al supporto delle realtà sociali della Capitale.

Proprio grazie alla collaborazione con queste realtà, come la Caritas diocesana di Roma, la Comunità di Sant’Egidio, le ACLI di Roma e provincia, il Banco Alimentare e l’associazione Isola Solidale, è nato nel mese di giugno il “Tavolo delle buone pratiche” con l’intento di mettere a sistema tutta la gestione delle eccedenze alimentari, ortofrutticole ed ittiche del CAR, che poi vengono immesse nei circuiti solidali di Roma e della provincia.

Il punto di forza dell’attività di recupero viene dal laboratorio “Papa Francesco”, attivo presso il Mercato Ortofrutticolo del CAR.

«Attraverso l’azione del laboratorio – dichiara Fabio Massimo Pallottini, direttore generale di CAR – non solo quindi recuperiamo frutta e verdura in eccedenza per trasformarla prima che divenga spreco ma, ancora di più, grazie alla collaborazione con L’Isola Solidale, persone detenute o a fine pena possono imparare un mestiere e trovare canali di reimpiego lavorativo. Come noto infatti la L.166/2016, meglio nota come Legge Gadda, non consente la vendita del recuperato, anche se trasformato. L’Isola Solidale si impegna, là dove invece si tratta di prodotto acquistato da loro stessi presso i produttori del CAR, ad autofinanziarsi attraverso i Mercati Solidali. Al momento il CAR sta studiando la possibilità di consentire l’acquisto di questi prodotti ai consumatori finali che, non appena possibile, quindi solo dopo la pandemia, potranno tornare il sabato mattina a fare la spesa per la famiglia».

«Questi dati – aggiunge Pallottini – dimostrano che la funzione pubblica svolta dai Mercati all’ingrosso passa dalla promozione, al consumo, al sostegno delle attività di recupero. Roma Capitale ha varato quattro borse lavoro ed al contempo ha acquistato prodotti per immetterli nel circuito delle donazioni. La Garante dei Detenuti, l’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio, Medicina Solidale, hanno fatto sentire forte la loro vicinanza. Questo dimostra che con la buona volontà ed un lavoro di rete si possono ottenere risultati importanti, viatico per ulteriori azioni che vadano a coinvolgere diversi piani istituzionali. Essere chiamati a portare la nostra esperienza su un tema così importante, punto nodale dell’Agenda 2030, nelle sedi istituzionali come il Ministero per le Politiche Agricole e la FAO, ci ha consentito di rappresentare che anche i Mercati all’Ingrosso possono essere luoghi di “buone pratiche” a tutto tondo».

 

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