Di seguito un estratto dell’intervento di Andrea Segrè all’evento FAO – Nazioni Unite in occasione della prima Giornata Mondiale di consapevolezza delle perdite e sprechi alimentari. Fondatore della campagna Spreco Zero, unico ricercatore italiano fra i relatori all’evento, Segrè è presidente del Centro Agroalimentare di Bologna. A questo link è possibile scaricare la Ricerca su COVID-19 lockdown e distanziamento sociale: l’impatto sullo spreco alimentare nelle famiglie italiane
“Quando, oltre vent’anni, fa avviammo il progetto Last Minute Market per il recupero a fini solidali di beni invenduti a partire dalla grande distribuzione non credevo che quest’azione, così intuitiva nella sua concezione (ridurre le eccedenze di cibo alimentando i bisognosi), potesse diventare una sorta di laboratorio anticipatore di alcune grandi questioni che caratterizzano il mondo contemporaneo. Tanto da far decidere alle Nazioni Unite di dedicare una Giornata Internazionale alla consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari, il 29 settembre.
Alla fine degli anni 90 la crisi economica era lontana, la povertà relativamente ridotta, la pressione ambientale ancora poco sentita, lo spreco alimentare un fenomeno quasi sconosciuto. Allora volevamo capire come lo spreco alimentare potesse diventare occasione di riscatto promuovendo il dono come valore di relazionale fra chi ha un’eccedenza alimentare e chi soffre una carenza nutrizionale. Fin dall’inizio ci è stato chiaro che coniugare la solidarietà sociale (aiutare gli indigenti) con la sostenibilità ambientale (produrre meno rifiuti) ed economica (ridurre i costi dello smaltimento) era, anzi è possibile cercando nel contempo di promuovere un sistema più efficiente nell’uso delle risorse naturali ed economiche, ma rispettando nel contempo le “risorse” umane. Abbiamo poi esteso il “modello” di recupero anche a beni non alimentari a partire dai farmaci, per poi promuovere la prevenzione come miglior antidoto contro lo spreco: meglio agire prima che il danno sia fatto.
Da questa visione sono partire tante iniziative concrete: nel 2010 la campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica Spreco Zero; la Giornata Nazionale per la prevenzione dello spreco il 5 febbraio; il Premio Vivere a Spreco Zero che ogni anno riconosce le migliori pratiche di enti, istituzioni, imprese, scuole, cittadini; l’Osservatorio Waste Watcher sullo spreco alimentare domestico con i rapporti periodici che monitorano il nostro comportamento alimentare e poi tanti progetti di educazione alimentare nelle scuole: il nostro futuro passa nelle mani, anzi nelle bocche e nelle menti, dei giovani. In un certo senso siamo arrivati ad una sorta di “quadratura del cerchio”, locuzione che si riferisce alla soluzione perfetta a un dato problema, pur sapendo che questa non esiste. Anche perché negli ultimi vent’anni gli squilibri economici, ambientali e sociali sono aumentati, e di molto. Ecco perché il “mercato dell’ultimo minuto” continua ad essere un laboratorio che produce innovazione sociale, ambientale ed economica trasferendo sul “campo” i risultati della ricerca”.