Frutta nelle scuole, i passi falsi continuano. E il rischio di provocare un “effetto boomerang”, vale a dire la disaffezione nei confronti dell’ortofrutta tra i più piccoli invece dello stimolo a consumarla, impone una seria riflessione. Paolo Merci, direttore di Veronamercato e vicepresidente di Italmercati, racconta come e perché si possono battere strade alternative.
“Ho letto su Italiafruit News l’articolo che racconta l’ennesimo autogol segnato dal programma Frutta nelle scuole”, scrive Merci. “Fin dall’inizio il progetto ha presentato diverse criticità che si sono ripetute negli anni e che, come emerge dall’articolo, permangono tuttora. E’ evidente che proponendo ai bambini un prodotto poco appetibile, di qualità scadente, che presenta peraltro difficoltà nel consumo si otterrà l’effetto esattamente contrario rispetto all’obiettivo del progetto: un bambino molto probabilmente preferirà consumare il proprio snack anziché il poco invitante kiwi piuttosto che la pera, difficile da addentare”.
“Da oltre 10 anni – incalza Merci – Veronamercato porta avanti con risultati assai soddisfacenti Il progetto Frutta a scuola-Campagna dei cinque colori del benessere che che nell’ultimo triennio, con la presidenza di Andrea Sardelli, ha migliorato con nuove iniziative: laboratorio sensoriale e concorso a premi”. La dinamica è semplice: “Nel corso della visita didattica al mercato ortofrutticolo, che peraltro suscita grande interesse in alunni e insegnanti – racconta Merci – viene offerto a ogni alunno un bicchiere di macedonia fresca e, in aggiunta, un bicchiere di spremuta fresca ottenuto dalle migliori arance sicilianelavorate con un apposito macchinario acquistato da Veronamercato”.
“Durante l’attività sensoriale in laboratorio, svolta in collaborazione con gli studenti di una scuola alberghiera locale, i prodotti diventano materiale per un’attività ludica che suscita l’interesse e il divertimento dei partecipanti. E’ chiaro che in questo modo frutta e verdura rimangono associati nei bambini a concetti di divertimento e piacere”.
La società di gestione del Centro agroalimentare veneto promuove il consumo di frutta anche in ambito sportivo, tramite il progetto Dammi un 5 – Veronamercato per lo sport: in occasione di eventi specifici i giovani atleti ricevono bicchieri di macedonia fresca “che – commenta Merci – vanno letteralmente a ruba. Naturalmente, visto che l’obiettivo è far apprezzare la bontà della frutta, il mix proposto non può limitarsi a prodotti locali o nazionali ma deve comprendere necessariamente frutta d’importazione quale, ad esempio, l’ananas, così da rendere la proposta appetibile e accattivante”.
Insomma, prosegue il direttore del Centro agroalimentare veronese e vicepresidente Italmercati “pur con l’impiego di risorse contenute si possono raggiungere grandi risultati: il progetto è stato sviluppato negli anni con personale interno all’azienda e con il supporto anche di un medico nutrizionista componente del consiglio di amministrazione”. E conclude: “Gli esempi e i progetti finalizzati ad una sana educazione alimentare sono diversi nell’ambito dei Mercati all’ingrosso. Ancora una volta la Rete Italmercati, che riunisce gli undici mercati più importanti d’Italia, può diventare un utile supporto per ogni tipo di iniziativa similare in campo nazionale”.
Fonte: Italiafruit News