Lunedì 04 novembre 2019, il presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini ha partecipato lunedì alla presentazione del rapporto “La creazione di valore lungo la filiera agroalimentare estesa in Italia”, realizzato da The European House – Ambrosetti con Federdistribuzione, ANCC Coop, ANCD Conad e ADM.
Dall’incontro sono usciti risultati molto interessanti. “Fra tutti voglio richiamare la vostra attenzione sul fatto che la filiera agroalimentare estesa è il primo settore economico dell’Italia, che genera un fatturato totale annuo di 538,2 miliardi di euro (pari alla somma del Pil di Danimarca e Norvegia), cresciuto del 3,9% tra il 2011 e il 2017 nonostante i consumi stagnanti. Sono dati che mi hanno particolarmente colpito, sebbene frequenti la filiera da diversi anni. Si tratta di numeri importanti che danno la misura del fenomeno di cui stiamo parlando, soprattutto se comparati a quelli di altri settori e altre filiere. Una considerazione di contro però mi è venuta naturale. Questo settore benché valga, come visto, miliardi di fatturato e milioni di posti di lavoro, pesa molto dal punto di vista numerico ma poco dal punto di vista politico. Se, infatti, il tavolo a cui ho partecipato, che vedeva la presenza di nomi importantissimi della filiera, avesse dovuto cercare un interlocutore nella sfera politica avrebbe fatto molta fatica a trovarlo. Se poi allarghiamo il discorso in Europa la situazione appare ancora peggiore. Qui la mia critica. Sarebbe invece importante avere un’interfaccia unica e diretta con la quale confrontarsi per capire come questo settore, già di per sé grande, possa ancora espandersi e migliorare.
Il tavolo è stato di altissimo profilo e il dibattito interessante, a tratti anche vivace, soprattutto quando si è parlato di distribuzione del valore lungo la filiera e dell’utile tra le varie componenti.
I Mercati sono un pezzo piccolo di tutto l’universo ma neanche così tanto. Stiamo parlando di circa il 2% del fatturato complessivo. Ho voluto confutare l’idea che il Mercato e i suoi operatori siano meri intermediari perché anzi, oggi più che mai, sono fornitori qualificati di servizi e non è certo quella la sede in cui si crea un margine speculativo, anzi.
I Mercati sono sempre più un pezzo della filiera agricola e stare nella filiera agroalimentare allargata è un riconoscimento importante. Da Presidente Italmercati inoltre mi è sembrato anche un riconoscimento al lavoro che abbiamo fatto in questi anni come network di imprese.”