Circa un mese fa i quotidiani “La Stampa” e il “Corriere della Sera”, pubblicavano, nelle rispettive loro sezioni di cronaca, degli articoli nei quali divulgavano “notizie” non veritiere sul CAA T e gravemente diffamatorie nei confronti del Presidente e dell’intero Consiglio di Amministrazione della Società, basandosi su di una relazione (teoricamente riservatissima e destinata ai soli Soci), prodotta da Patrizia Ferrarini, una ex consigliera di amministrazione di Caat.
La consigliera in questione ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione di Caat, essendo stata nominata dal Comune di Torino su indicazione di Ascom (Confcommercio), associazione di categoria di cui la stessa fa parte, ricoprendo il ruolo di Presidente di Ascom Susa.
Nella sua relazione, la Ferrarini denunciava presunti falsi verbali, presunte decisioni in contrasto con l’interesse della società, presunte violazioni dello statuto sociale e presunti conflitti di interesse.
Tutte queste accuse vennero riportate a mezzo stampa senza alcun contraddittorio con la società e senza che il Presidente venisse contattato dai giornali in questione in modo da poter rispondere alle accuse mosse nei suoi confronti e nei confronti del CDA tutto.
Risultato degli articoli, e probabile obiettivo di chi trasmise illecitamente queste informazioni ai giornali e dei giornalisti che pubblicarono le notizie senza verifica alcuna, fu il discredito pubblico di CAA T e del suo Consiglio di Amministrazione, avente come conseguenza la potenziale rottura di una strategica negoziazione tra Comune di Torino e Camera di Commercio di Torino per la cessione del 5% delle quote societarie.
Successivamente agli articoli in questione, il Collegio Sindacale della Società, chiamato dal principale Socio pubblico (il Comune di Torino) ad esprimersi sul contenuto della relazione diffusa ai giornali, produsse un dettagliato documento nel quale argomentava come le accuse mosse dalla Ferrarini al Consiglio di Amministrazione ed al Suo Presidente fossero prive di fondamento alcuno, certificando conseguentemente il corretto operato del CDA della Società.
A ciò si aggiunga che, a seguito di una attenta analisi della relazione della Ferrarini, si è appurato come la stessa contenga trascrizioni incomplete ed àrtatamente modificate delle registrazioni dei verbali del Consiglio di Amministrazione, in modo tale da alterarne e sovvertirne il significato.
Successivamente alle dimissioni della Ferrarini, sono peraltro pervenute alla Società anche le dimissioni dell’Organismo di Vigilanza, ovvero l’organo preposto a vigilare sulla responsabilità dell’ente.
Risulta veramente difficile comprendere quali motivazioni abbiano spinto una rappresentante del mondo del commercio ad un attacco di tale gravità nei confronti del CAA T, società nella quale operano centinaia di commercianti, la maggior parte dei quali soci della stessa Ascom ed espressione di quel mondo che la Ferrarini, nel suo ruolo di consigliera, era stata chiamata a rappresentare ed a tutelare.
Ora che questa vicenda, la cui valutazione complessiva e le cui azioni conseguenti sono rimesse nelle mani dei Soci, è stata chiarita, tengo in particolar modo a ringraziare tutti coloro che hanno espresso solidarietà nei confronti del Consiglio di Amministrazione di Caat, senza farsi influenzare da indiscrezioni di stampa e senza dare credito alle illazioni che sono state fatte volutamente circolare.
Un ringraziamento particolarmente sentito va a Stefano Cavaglià in qualità di Presidente dell’Associazione Grossisti APGO (che rappresenta i grossisti insediati presso il Caat), che ha sempre ribadito la fiducia nell’ente gestore ed espresso apprezzamento per il rapporto costruttivo instauratosi tra il nuovo management di Caat e l’associazione grossisti da lui presieduta.
Ho parimenti apprezzato le dichiarazioni del Presidente di Fedagromercati nazionale, Valentino Di Pisa, il quale, stigmatizzando il comportamento della Ferrarini, ha espresso solidarietà al Caat ed al suo Consiglio di Amministrazione.
“Last but not least”, un sentito ringraziamento all’Associazione Italmercati ed al Presidente Massimo Pallottini, da cui ho ricevuto un costante sostegno e supporto nei momenti di maggiore criticità.
Tutta questa “triste” vicenda ha contribuito a rafforzare la mia convinzione che la fattiva collaborazione tra gli Enti Gestori dei mercati all’ingrosso e le associazioni che rappresentano le categorie dei Grossisti e dei Produttori, costituisca l’elemento imprescindibile per lo sviluppo del nostro settore, per affrontare le sfide che ci troviamo dinnanzi e per innovare un settore che costituisce un fondamentale motore dell’economia del nostro paese.